La responsabilità sociale d’impresa, o corporate social responsibility (CSR), è al centro di un importante percorso evolutivo e di un vivace dibattito negli studi manageriali, la cui origine viene storicamente collocata intorno all’inizio degli anni ’50 prima negli Stati Uniti e, successivamente, in Europa.

L’importanza della CSR è in rapida crescita anche in Italia. A dimostrarlo i dati contenuti nell’VIII Rapporto sull’impegno sociale delle aziende in Italia dell’Osservatorio Socialis, presentato a fine 2019, che ha analizzato 400 aziende italiane con più di 80 dipendenti. Secondo il report, nel 2017 si è registrato quasi un miliardo e mezzo di euro (1,412 mld) di investimenti in azioni di CSR da parte delle aziende italiane, con un aumento del 25% rispetto al dato del 2015 (1,122 mld): significativa la percentuale delle aziende che credono nella CSR, passata dal 44% circa nel 2001 all’85% nel 2017

Il CSR Manager è una figura sempre più importante e centrale per le imprese che deve essere formata.

È ormai evidente come l’attività di un’impresa non possa più misurarsi solo attraverso il calcolo del valore economico, ma necessita di un’integrazione con gli aspetti ambientali e sociali. Si rende indispensabile all’interno della compagine aziendale il CSR Manager, il quale con la sua formazione è in grado di aiutare aziende e organizzazioni a delineare processi produttivi etici e sostenibili. Considerevoli le opportunità e i benefici derivanti da tali attività: la CSR ha il potenziale per aumentare le prestazioni finanziarie, attirare nuovi clienti e investitori, coinvolgere i dipendenti, aumentare l’innovazione e offrire vantaggi commerciali competitivi e distintivi.

Per far fronte a questa richiesta del mercato, BlueAcademy, con la media partnership di Forbes, ha organizzato un corso di specializzazione in CSR nella forma di Executive Master in Corporate Social Responsibility Management.

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