Presentato il Rapporto CONSOB 2020 sulle scelte di investimento delle famiglie italiane. Il rapporto fornisce evidenze in merito a conoscenze finanziarie, attitudini e scelte di investimento dei decisori finanziari italiani ed è stato curato da Nadia Linciano, Valeria Caivano, Daniela Costa, Monica Gentile e Paola Soccorso.

L’edizione 2020 approfondisce il comportamento degli investitori nel periodo di massima turbolenza dei mercati finanziari innescata dalla pandemia e indaga l’attitudine degli intervistati verso gli investimenti socialmente responsabili, i servizi di investimento digitalizzati e le cripto valute.

La crisi innescata dalla pandemia di Covid-19 ha generato pesanti ripercussioni sull’economia reale incidendo sull’occupazione e sul reddito disponibile delle famiglie. Le stime disponibili per il 2020 indicano una contrazione del Pil oscillante tra il 7,5 e il 10% per l’area euro e tra il 9 e il 13% circa per l’Italia.

Nei maggiori Paesi europei si osserva una rinnovata preferenza per la liquidità, a cui si accompagna un calo degli investimenti in azioni, obbligazioni e quote di fondi comuni, come evidenziato anche dai flussi finanziari nel primo semestre 2020. Il portafoglio della clientela retail in custodia o amministrazione presso intermediari italiani è costituito in prevalenza da quote di fondi comuni d’investimento.

L’Osservatorio CONSOB per il 2020 su L’approccio alla finanza e agli investimenti delle famiglie italiane raccoglie i dati relativi a un campione di 3.274 individui, rappresentativo dei decisori finanziari italiani, di cui 1.105 intervistati anche nei due anni precedenti. Come di consueto l’indagine censisce, oltre ai profili socio-demografici e alla propensione al rischio, alcune attitudini psicologiche che possono orientare la percezione e l’assunzione di rischio finanziario da parte degli individui. Questi i risultati di maggior interesse, che confermano i risultati ottenuti da indagini precedenti:

  • la cultura finanziaria degli italiani resta contenuta, sebbene in lieve miglioramento;
  • pianificazione e definizione del budget familiare riguardano ancora una minoranza;
  • la vulnerabilità finanziaria delle famiglie italiane è aumentata per effetto della pandemia;
  • sono aumentati in modo significativo gli investitori che si affidano a un consulente o delegano a un gestore;
  • la sfiducia e la mancata percezione del valore aggiunto del servizio di consulenza sono tra i principali fattori che ne disincentivano la domanda;
  • la disponibilità a pagare per il servizio di consulenza rimane contenuta;
  • gli investimenti sostenibili e socialmente responsabili risultano ancora poco noti;
  • l’attitudine verso la digitalizzazione è nel complesso positiva, anche se non mancano preoccupazioni per una percepita complessità e i rischi di frode e attacchi informatici;
  • con riguardo all’innovazione finanziaria, tra i potenziali drivers di interesse emerge la possibilità di investire piccole somme mentre il timore di subire truffe e di non avere sufficienti competenze (anche digitali) agiscono da deterrente.

Per approfondimenti, si rimanda alla versione integrale del rapporto.

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